Project leader: Mauro Del Corpo
Parlare di agricoltura sostenibile significa riconoscere il ruolo di presidio, tutela e valorizzazione territoriale degli agricoltori e dell’insieme delle attività agricole. L’Italia presenta un modello di agricoltura in cui ha rilievo un’importante serie di fattori: qualità, distintività, valore culturale e antropologico del produrre, biodiversità, sostenibilità. Oggi l’agricoltura è chiamata in prima linea, non solo nella battaglia del diritto al cibo, con una popolazione mondiale in continua crescita e risorse sempre meno disponibili, ma anche per produrre in modo da preservare le risorse naturali, salvaguardare il suolo e l’acqua, contribuire alla sfida della riduzione di emissioni CO2 e alla lotta al cambiamento climatico. La biodiversità si basa sulla tutela del patrimonio genetico, ma passa anche dalla valorizzazione di saperi e tecniche tradizionali, importanti patrimoni delle comunità locali. Il mondo agricolo, oggi, si caratterizza per quattro punti di forza: il primo è l’essere fautore di una società più equa e di un mondo dove qualità della vita e qualità dell’ambiente siano inscindibili e dove il rispetto per il lavoro sia impegno prioritario; il secondo, è la capacità di creare e richiedere innovazione in un contesto di sostenibilità; il terzo è quello di valorizzare il ruolo dell’agricoltura intesa non solo come sede della produzione di cibo ma anche come sede della tutela dell’ambiente e del territorio, conservazione e promozione della cultura rurale, assegnando all’ambiente rurale il primato d’elaborazione di stili di vita e di modelli produttivi sostenibili; il quarto, infine, è quello della costruzione di filiere corte ad alto valore aggiunto a cui associare la capacità di creare relazioni intersettoriali attraverso le quali redistribuire in modo equo redditi e responsabilità. Il modello agricolo italiano può candidarsi ad accogliere la sfida che ci prospetta il futuro, dimostrando che un’agricoltura anche se intensiva può essere rispettosa della biodiversità, si fa custode dell’ambiente e del patrimonio di civiltà che esprime, è protagonista dell’intera filiera dal campo alla tavola, non solo perché ambientalmente sostenibile ma anche perché economicamente sostenibile. Ma connessi al mondo agricolo esistono segmenti e professioni che fanno della sostenibilità un valore primario della loro opera. Si tratta di eccellenze sostenibili che, senza rinunciare al “bello”, sono impegnate nella difesa dei valori fondamentali. Il patrimonio culturale è un fattore essenziale nel contribuire a promuovere e valorizzare il territorio, attraendo talenti e turismo. In tal senso è determinante sviluppare progetti sostenibili intorno ai luoghi della cultura dove deve crescere una progettualità condivisa che produca benessere e sviluppo economico per l’intera comunità, preservando al tempo stesso il contesto ambientale e architettonico. Non possiamo trascurare la questione spazio quale risorsa da proteggere. Preservare i diversi territori, significa difendere luoghi nei quali l’uomo sia capace di orientarsi e riconoscersi, luoghi ai quali sente di appartenere perché in essi ritrova la propria memoria, la propria storia, la propria cultura e la propria identità. Quindi sviluppo sostenibile e tutela e valorizzazione del paesaggio non sono concetti alienabili e devono camminare di pari passo. Oggi più che mai, è doveroso applicare questi concetti anche alla moda, una delle industrie più inquinanti al mondo. Trasformandola in un settore più sostenibile che include tanto i principi della moda ecosostenibile, cioè attenta all’ambiente, quanto quelli della moda etica, rispettosa delle condizioni di lavoro e disponibile a fornire ai consumatori tutte le informazioni riguardanti il prodotto finito. In cucina, il km zero è solo il punto di partenza per parlare di sostenibilità: risorse energetiche alternative, riduzione dei consumi, risorse idriche, attenzione al riciclo e al riutilizzo degli scarti, mobilità sostenibile, queste alcune ulteriori tematiche per avviare il confronto. Per quanto riguarda, infine, l’architettura e il design, ragioniamo di professioni che si dimostrano sempre più sensibili a una progettazione che tiene conto delle condizioni ambientali di un luogo, così da adattarsi in maniera sapiente – e senza rinunciare all’estetica – al concetto di evoluzione e capaci di delineare lo scenario futuro di un abitare e dei suoi oggetti sostenibili ed etici.