Project Leader: Giancarlo Pola
La recente approvazione del federalismo municipale ha ribadito la rilevanza della tassazione locale sul patrimonio costruito, attribuendo la componente immobiliare dell’Irpef alla futura IMU dei Comuni, ma non ha reintrodotto forme di tassazione patrimoniali sulle cosiddette prime case sottraendo così i proprietari residenti al finanziamento dei servizi comunali di cui beneficiano.
Nel decennio scorso numerosi provvedimenti del governo nazionale hanno rafforzato il nesso tra i contributi di costruzione e la politica di bilancio dei Comuni mediante l’abolizione del vincolo di destinazione per il finanziamento delle opere di urbanizzazione e la possibilità di utilizzare i proventi in parola per la copertura delle spese correnti entro il limite del 75%. Pertanto, da strumento della politica urbanistica i contributi di costruzione sono diventati strumento ordinario di bilancio per finanziare spese di varia natura, anche se costituiscono un’entrata non ricorrente.
Di fronte alle recenti difficoltà di gestione, la salute finanziaria dei Comuni dipende in larga misura dalle possibilità, ineguali, di coprire una parte significativa delle spese con i proventi derivati dallo sviluppo urbano.
Il convegno si propone di analizzare gli aspetti quantitativi, il ruolo dei contributi di costruzione nella finanza comunale e nel governo del territorio e di suggerire proposte di riforma che favoriscano il loro collegamento con i costi di impianto dei servizi pubblici e l’uso razionale del suolo.