L’industria estrattiva garantisce la fornitura di materia prima per lo sviluppo civile di ogni Paese, ma non ne viene percepita l’importanza strategica nonostante permei costantemente sulla vita degli individui. Questo perché molto spesso l’industria estrattiva è associata solamente alle esternalità negative strettamente connesse all’escavazione e all’impatto generato da tale attività sul territorio.
A tali aspetti va aggiunto che la complessità normativa, il decentra- mento decisionale a seguito dell’emanazione del d.lgs. 85/2010 sul federalismo demaniale e, non ultimo, l’elevato numero di soggetti coinvolti negli atti amministrativi rendono maggiormente difficoltoso la raccolta di dati per la stima dell’importanza del settore in termini economici.
Nell’ambito del Laboratorio Materie Prime, iniziativa che vede la partecipazione delle maggiori associazioni di categoria e del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per l’Energia, Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche, CRIET ha realizzato uno studio sui dati di bilancio delle imprese italiane appartenenti al settore estrattivo.
L’analisi condotta ha permesso di descrivere l’andamento negli ultimi anni del settore nel suo complesso mediante la valutazione di indicatori dei livelli di redditività, di solidità patrimoniale e, infine, di solvibilità. Oltre all’analisi di bilancio, svolta necessariamente a consuntivo, sono stati affiancati studi prospettici per delineare le principali tendenze evolutive in atto in questo comparto.