Project Leader: Alessandro Danovi
La previsione di una crisi d’impresa non è sempre agevole.
Le sue radici affondano di norma in problemi tecnici, organizzativi e/o economici, tutti fattori che di rado si manifestano in modo inequivocabile fintanto che l’impresa non si trova nell’impossibilità di adempiere ai propri impegni monetari.
Per questo motivo si rilevano spesso inefficaci le analisi condotte su dati di bilancio mediante le tradizionali tecniche dell’analisi fondamentale. Cogliere i segnali deboli di una crisi aziendale è inoltre un’operazione frequentemente resa ancora più complessa dal tentativo del management di negare la crisi stessa per evitare una spirale negativa di comportamenti – la cosiddetta profezia che si autorealizza – da parte di fornitori, banche, dipendenti o altri stakeholder.
D’altra parte solo una previsione realizzata “per tempo” aumenta le probabilità di successo degli interventi imprenditoriali e delle istituzioni (locali o nazionali) volti a mantenere stabilmente l’impresa nella regione di sopravvivenza. Non meno rilevante è ovviamente il problema di una simile previsione quando l’analisi sulle eventuali situazioni di crisi si riferisci ad interi settori o territori.
Nel Convegno si propone un modello di previsione delle crisi d’impresa e dei territori fondato su tecniche di knowledge management e, in particolare, su quella del Case-Based Reasoning. Si intende quindi dialogare con professionisti, imprese e istituzioni del territorio con l’obiettivo di individuare le condizioni di uno specifico osservatorio nazionale.