
Economia Sanitaria
Human Centric Lighting – L’illuminazione al servizio dell’individuo
La luce non è soltanto responsabile della visione ma è anche in grado di produrre nel nostro organismo effetti sull’umore, sulle performance e sul sistema circadiano, una complessa rete di organi interconnessi che controlla numerosi e importanti processi biologici.
Grazie alla luce solare che arriva ai nostri occhi, vengono regolate funzioni fisiologiche come sonno e veglia, temperatura corporea, battito cardiaco, trasduzione genetica, secrezioni ormonali, allerta, performance e memoria, secondo ritmi circadiani della durata di circa 24 ore.
Una corretta regolazione del sistema circadiano è quindi molto importante per la nostra salute e benessere, ed una sufficiente esposizione alla luce naturale durante le ore del mattino rappresenta il modo più efficace per raggiungere tale scopo.
Poiché nei giorni nostri le persone trascorrono gran parte della loro giornata in luoghi confinati, l’esposizione alla luce naturale può non essere sufficiente a garantire la sincronizzazione dell’orologio biologico, oppure, al contrario, si può verificare un’eccessiva stimolazione da esposizione a non idonea luce artificiale nelle ore di buio naturale. Ciò può determinare conseguenti effetti sulla salute, da disturbi del sonno fino all’insorgenza di patologie più gravi; da qui l’importanza di un corretto apporto di luce artificiale, di opportuna intensità e caratteristiche spettrali.
Lo Human Centric Lighting (HCL) ovvero l’illuminazione al servizio dell’individuo, nasce con l’obiettivo di accordare le esigenze visive (comfort e prestazioni) e non visive (effetti circadiani, produttività, umore) con l’efficienza energetica. L’esposizione ad una corretta illuminazione può migliorare concentrazione, sicurezza ed efficienza sia in ambito domestico, che nei luoghi di lavoro e di apprendimento. Può inoltre supportare i processi di guarigione e la prevenzione di malattie croniche negli anziani, e contribuire alla prevenzione o trattamento di patologie quali SAD (o depressione invernale), Alzheimer, demenza, e disturbi del sonno.